Gravidanza

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  1. ~•Pulce•~
     
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    CITAZIONE (Anorem @ 28/9/2009, 16:40)
    Uso tutte le precauzioni del caso.
    Se accidentalmente dovessero fallire tutte non ho remore: Aborto 100%
    Metto sempre le cose in chiaro prima in una relazione. Io mi proteggo e tu ti proteggi, se inspiegabilmente qualcosa va storto c'è l'aborto. Se la mia lei non vuole abortire è libera di farlo, io non riconoscerò il bambino e troncherò ogni rapporto.
    Questo per quanto riguarda l'immediato presente. In un futuro avrò probabilmente figli, ma non ora.

    Sinceramente io queste cose non le capisco...
    Non vuole essere una critica il mio discorso.. ognuno è liberissimo di pensare e agire come meglio crede, ma vorrei solo capire...
    Si possono prendere millemila precauzioni, ma può capitare di rimanere comunque incinta..
    Perchè non succeda l'unica precauzione sicura è l'astinenza...

    Dopo questa breve premessa mi chiedo? Come si può non voler riconoscere il proprio figlio e troncare ogni rapporto con lui?
    Solo perchè non è "programmato" e quindi non nasce nello stesso momento in cui lo si vuole allora "vale meno" del figlio voluto?
    Scusa, ma sono cose che non concepisco... vedo per esempio il mio ragazzo con i suoi che lo hanno avuto molto giovani e lo confronto con sua sorella che è stata voluta... il rapporto, il modo di comportarsi è totalmente differente ed ogni giorno mi chiedo perchè.. perchè lo amano meno?
     
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  2. furetto291182
     
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    ma io credo nel caso di anorem che il concetto sia: io non lo voglio e se tu lo vuoi a tutti i costi e nonostante il fatto che io abbia fatto ben presente che non lo voglia non mi puoi in nessun modo imporre la tua decisione.

    io infatti ho riflettuto a lungo su questo discorso....noi siamo libere di scegliere (per ora e spero ancora a lungo anche se in italia le cose si mettono male per me....) di poter tenere o meno il bambino. un uomo vive la nostra decisione perche giustamente l'ultima parola spetta a noi. detto questo e presupponendo il caso in cui il lui in questione abbia fatto tutto il possibile perchè la lei non rimaesse incinta...nel caso ciò capitasse mi sembra ingiusto imporgli di riconoscere il bambino e contribuire alla sua educazione e al mantenimento....

    diverso è il caso se ad essere stati irresponsabili si è in due e allora gli oneri devono ricarede su entrambi...

    però si generalmente trovo che la posizione maschile sia data un pò troppo per scontata e mi sembrerebbe più giusto riflettere anche su questo (non in questo topic ma in generale)....
     
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  3. Anorem
     
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    CITAZIONE
    Dopo questa breve premessa mi chiedo? Come si può non voler riconoscere il proprio figlio e troncare ogni rapporto con lui?
    Solo perchè non è "programmato" e quindi non nasce nello stesso momento in cui lo si vuole allora "vale meno" del figlio voluto?
    Scusa, ma sono cose che non concepisco... vedo per esempio il mio ragazzo con i suoi che lo hanno avuto molto giovani e lo confronto con sua sorella che è stata voluta... il rapporto, il modo di comportarsi è totalmente differente ed ogni giorno mi chiedo perchè.. perchè lo amano meno?

    Ho una strana idea in testa che è comprarsa ormai non ricordo più quanti anni fa: "I figli sono di chi li cresce, non di chi li concepisce" non mi sento legato dal fattore biologico. Questa idea è nata da un'esperienza semi diretta, quella di mia sorella mio nipote e il suo ex compagno (cosa che ora non sto a spiegarti).
    Se avessi uno, due, o tre figli li crescerei allo stesso modo, darei l'affetto e l'educazione in parti uguali, o almeno questo è quello che spesso mi riprometto. Crescerei i miei figli come si deve, come i miei genitori hanno fatto con me, ma questo solo nel momento in cui mi sento pronto di farlo. Prima no.

    Detto questo sono fermamente convinto che un bambino finchè non nasce non sia nulla. So che questo va contro ogni pensiero razionale, ma non riesco a provare emozioni di alcun tipo quando si parla di feti morti, vivi, deformi o abortiti. Finchè non nasce io non considero. è un pensiero contorto, ma non mi interessa cambiarlo. Quindi per questo motivo l'aborto non mi crea nessun movimento sentimentale, sarebbe come andare a comprare le sigarette. Certo magari un giorno mi ricrederò e capirò che ciò che pensavo era disumano, o magari no...
     
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  4. ~•Pulce•~
     
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    Capisco che la posizione dell'uomo non è semplice perchè si sente imporre una decisione...
    Ma questo riguarda il rapporto tra il padre e la madre.

    Perchè non voler nemmeno vedere il proprio figlio? E' questo che io non capisco.

    Per quanto riguarda il "E' colpa di lei, di lui o di entrambi" secondo me se un figlio "capita" la responsabilità è sempre di entrambi. Il lui in questione può aver preso tutte le precauzioni del caso, o può averle prese lei [pillola, cerotto, ecc.] ma la colpa non deve ricadere solo su chi ha la responsabilità del contraccettivo. [A meno che non sia il caso di una che smette di prendere la pillola all'insaputa dell'altro e rimane incinta.. questa la prenderei a testate io...].

    Per questo sono sempre coinvolti tutti e due nella coppia. E' vero che la decisione finale secondo me spetta alla donna, ma continuo a non capire perchè deve rimetterci il figlio che vivrà sempre con il "non mi ha voluto"...
    Non vuoi contribuire al mantenimento? Almeno ama tuo figlio.

    Forse sono troppo utopica io. Non lo so.
     
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  5. furetto291182
     
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    potrebbe capitare nel momento in cui si veda il figlio di amarlo....ma se non lo si vuole è più facile il contrario....e allora perchè voler vedere un bambino di cui si sa che non si vuole avere la responsabilità....
    non è una questione di vederlo o meno....ma una volta che decidi di entrare nella sua vita ci devi entrare con tutti due i piedi....non ci sono vie di mezzo perchè fa molti più danni un padre inesistente che un padre che c'è, lo si vede ogni tanto, ma non fa il padre....
    e ripeto se uno dei due il figlio lo vuole e l'altro no....non puoi imporre a quest'altro di voler bene al bambino....
     
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  6. Catymania
     
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    A me Anorem m'hai fatto venire un po' di disgusto verso il genere maschile col tuo discorso.
    Sarà che io ci son passata in prima persona. Ed è stato brutto.
    Sarà che mi garberebbe tanto vedervelo uscire dal deretano, tanto per farvi provare.

    Non vuole essere una critica, non vuole essere niente. Solo che se mi capitasse di incontrare in futuro qualcuno che mi fa un discorso del genere, lo farei uscire dalla stanza discretamente provato.
     
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  7. ~•Pulce•~
     
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    Ma io personalmente non voglio imporre niente. E' proprio diversa la questione. Io amo i bambini e non capisco come si può non amarli soprattutto se propri figli.

    Ma sono visioni differenti della questione. Non sono qui a convincervi.
    Ognuno sicuramente ha avuto le proprie esperienze di vita che lo hanno segnato, fatto crescere verso una certa strada. A volte anche le stesse esperienze, vissute diversamente, fanno prendere strade diverse e viceversa esperienze diverse fanno prendere una stessa strada.

    Forse hai ragione che è meglio un padre che non esiste per nulla rispetto a uno che appare e scompare magicamente. Si. Pensandoci sono d'accordo con te.

    Continuo però a pensare che la responsabilità della gravidanza rimanga di entrambi e che non è giusto che la donna subisca il "devi abortire per forza". Ma a questo punto non è giusto nemmeno il "lo voglio tenere prenditi le tue responsabilità". E' troppo complicato parlarne così. Ci sono in ballo milioni di cose.

    Una persona come Anorem non soffre se la propria ragazza abortisce, lei viene segnata a vita.
    [ti sto prendendo solo come esempio di pensiero maschile eh.. magari la tua ragazza è d'accordo con te].

    A questo punto credo che PERSONALMENTE se mi trovassi nella situazione del "o abortisci o non mi vedi più" io faccio ciao ciao e, anche se starò male e dovrò farmi il doppio culo, terrei il bambino e mollerei il padre.
     
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  8. I'm your God
     
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    CITAZIONE (furetto291182 @ 28/9/2009, 17:40)
    e ripeto se uno dei due il figlio lo vuole e l'altro no....non puoi imporre a quest'altro di voler bene al bambino....

    condivido pienamente. se la donna lo vuole e il compagno no, lei non può imporgli la sua decisione.
    se lei accetta di voler partorire lo stesso nonostante l'evidente disaccordo del compagno, deve assumersi qualsiasi responsabilità verso il futuro figlio (responsabilità non nel senso "è colpa mia se sono rimasta incinta, dovevo stare più attenta" ecc ecc), ma nel senso che deve saperlo mantenere da sola, deve dargli tutto l'affetto di cui ha bisogno un bambino e deve riuscire a fargli sia da madre che da padre. se non è capace di fare tutto ciò la soluzione migliore è abortire. non che poi va a piagnucolare dal padre del figlio perchè non riesce a gestire la situazione.

    Edited by I'm your God - 28/9/2009, 17:57
     
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  9. Ch!Ca
     
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    Sono d'accordo sul non imporre, un po' meno col partire con un'idea e rimanere irremovibili. Senza volerne ad Anorem, che è libero ovviamente di pensare ed agire a suo piacimento :D Poi fai bene a mettere subito in chiaro le cose (anche perchè, per come sono fatta, non le accetterei, e sarebbe giusto mettermi al corrente).
    Io non so cosa farei se mi trovassi nella situazione di aspettare un bambino. So che non posso decidere adesso, e che lo farò nel momento in cui la cosa accadrà (speriamo non troppo presto :) ). Sono a favore dell'aborto, e quoto Furetto sulla questione della responsabilità dei confronti di un eventuale figlio.
    Più che altro non credo di essere nella posizione di poter decidere della vita di un'altra persona. Forse, se proprio mi rendessi conto che la cosa non è fattibile, porterei a termine la gravidanza e lo darei in adozione.

    Pensando alla questione con leggerezza, senza tener conto di problemi economici, studio, lavoro, casa, ecc ecc... io un bimbo lo vorrei proprio tanto tanto :wub:

    Edit: leggendo ciò che ha postato Catymania, mi viene in mente un'altra cosa. So che nessuno dei presenti ha fatto in modo che le cose stiano in questa maniera, però un feto viene a far parte della donna, e abortire non è esattamente come soffiarsi il naso...


    Edited by Ch!Ca - 28/9/2009, 18:01
     
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  10. f0kina
     
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    Boh, io non sono d'accordo... Sarà che ho due nipoti che presto diventeranno tre che sono rispettivamente cresciuti/cescono/cresceranno senza conoscere il padre o senza avere una "famiglia" tradizionale e vedo quando sia stato difficile...
     
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  11. furetto291182
     
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    CITAZIONE (I'm your God @ 28/9/2009, 17:55)
    CITAZIONE (furetto291182 @ 28/9/2009, 17:40)
    e ripeto se uno dei due il figlio lo vuole e l'altro no....non puoi imporre a quest'altro di voler bene al bambino....

    condivido pienamente. se la donna lo vuole e il compagno no, lei non può imporgli la sua decisione.
    se lei accetta di voler partorire lo stesso nonostante l'evidente disaccordo del compagno, deve assumersi qualsiasi responsabilità verso il futuro figlio (responsabilità non nel senso "è colpa mia se sono rimasta incinta, dovevo stare più attenta" ecc ecc), ma nel senso che deve saperlo mantenere da sola, deve dargli tutto l'affetto di cui ha bisogno un bambino e deve riuscire a fargli sia da madre che da padre. se non è capace di fare tutto ciò la soluzione migliore è abortire. non che poi va a piagnucolare dal padre del figlio perchè non riesce a gestire la situazione.

    è esattamente quello che penso.
     
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  12. f0kina
     
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    CITAZIONE (~•Pulce•~ @ 28/9/2009, 17:54)
    A questo punto credo che PERSONALMENTE se mi trovassi nella situazione del "o abortisci o non mi vedi più" io faccio ciao ciao e, anche se starò male e dovrò farmi il doppio culo, terrei il bambino e mollerei il padre.

     
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  13. furetto291182
     
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    comunque i miei discorsi nascono molto anche dal fatto che per me un bambino è una condanna non una gioia.
    non so da dove mi venga questo pensiero non è una cosa razionale, quindi io ragiono come se si parlasse di un onere da sobbarcarsi senza riuscire ad includere nel mio pensiero anche le eventuali gioie che può dare. il che come si può notare ha la sua ricaduta sulle mie posizioni in proposito.
     
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  14. I'm your God
     
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    CITAZIONE (Ch!Ca @ 28/9/2009, 17:55)
    Forse, se proprio mi rendessi conto che la cosa non è fattibile, porterei a termine la gravidanza e lo darei in adozione.

    ecco un'altra cosa che non sopporto.
    ora, non per giudicare il tuo pensiero chica, assolutamente, ma che senso ha partorire e poi darlo in adozione? lui si sentirà sempre diverso. io conosco un mio amico che nonostante vada d'accordissimo coi suoi genitori adottivi, ogni tanto lo vedi triste e si isola dagli altri.
    una volta gli ho chiesto "ma cos'hai? mi dispiace vederti così" e lui mi ha spiegato che non capiva come mai i suoi l'avessero abbandonato e perchè tutti gli altri genitori il loro figlio l'hanno tenuto.
    cioè ma perchè far crescere una persona con tutti sti problemi? magari quando diventerà più grande capirà i vari motivi della scelta dei genitori, ma da piccolo è distruttiva la cosa.
     
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  15. f0kina
     
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    Ed io conosco una persona adottata che non ha mai avuto interesse a conoscere la vera madre (curiosità, non interesse) e che sta vivendo una vita meravigliosa ed è molto felice :)
    Non è un discorso assoluto, quindi!
     
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336 replies since 28/9/2009, 14:25   5702 views
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