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Di base,durante l'esecuzione di un tatuaggio, si inseriscono sostanze coloranti negli strati intracutanei,che chimiche o “naturali” che siano, sono pur sempre estranee all'organismo.
Questo può comportare l'insorgere di problematiche quali,ad esempio,una reazione allergica.
Si consiglia quindi di sottoporsi a specifici test,soprattutto se già si soffre di qualche problema dermatologico come eczemi, psoriasi o reazioni allergiche dovute al contatto con polveri, sostanze o metalli e di consultare comunque preventivamente il proprio medico e il tatuatore.
E' stato riscontrato che tra gli inchiostri,il verde ed il rosso risultano essere, se pur in bassa percentuale, quelli più fastidiosi.
In caso di reazione allergica la pelle reagisce gonfiandosi, prudendo ed infettandosi. Un altro rischio molto pericoloso – anche se raro – è quello dello shock anafilattico.Recenti studi hanno richiamato l’attenzione sulla possibile azione carcinogena di alcune sostanze (O-Toluidina, 5-Nitroanilina) contenute negli inchiostri. Sono comunque in corso studi a riguardo.
Parallelamente a questi , troviamo rischi da imputare alla professionalità del tatuatore al quale spetta (spetterebbe...) l'obbligo della pulizia e dell'utilizzo di materiali sterili.
In caso contrario si rischia seriamente di contrarre infezioni gravi quali l'epatite B e C, il tetano, l'AIDS e le infezioni cutanee da stafilococco.
Basti pensare che in ogni centimetro quadrato di pelle vivono normalmente più di un migliaio di microrganismi, dato decisamente indicativo per farci comprendere l'elevato fattore di rischio.
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