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Parlo da 16enne. Ho avuti i primi due buchi su entrambe le orecchie verso i dodici anni, il tutto regolamentare con i miei. Poi, verso i 13, ho iniziato a chiedergli un helix. Uno solo. Assiduamente per due anni. La risposta è sempre stata no. Un giorno ho preso un ago cannula e mi sono fatta quattro piercing, di cui 4 helix, tutti insieme. Mi ero abbastanza informata sulla procedura, ho fatto le cose con un po' di testa, ma non ero e non sono tuttora una piercer professionista. Quell'estate è arrivato il primo tatuaggio. Quell'anno è stato l'anno delle stronzate, della rabbia che, essendo stata per troppo tempo repressa, è scoppiata. E il tatuaggio sarà sempre il segno indelebile di ciò. E' come uno sfogo cutaneo, solo che è nero e stupendo. Ora ho 11 buchi, solo sulle orecchie. A parte i quattro iniziali, e l'ultimo, tutti fatti a insaputa dei miei. Li hanno scoperti dopo. Ora, vista comunque la mia passione per i piercing, mi han concesso il vertical tragus. E penso me ne concederanno altri, chiedendoli e aspettando un po' di tempo. Mi rendo conto che sono piccola, però ho dovuto sbatterci la testa, perchè la cosa mi è sempre stata insegnata con un divieto.
Se avessi un figlio, sin da piccolo lo educherei con il dialogo, per qualunque cosa. Lo stesso per i piercing. Non voglio necessariamente motivazioni, in fin dei conti è un buco, quante motivazioni possono esserci? Mi basterebbe anche solo un "mi piace", ma detto con molta convinzione. MOLTA. Poi è ovvio, non gli farei fare tutti i piercing, ma gli spiegherei i motivi. Se poi dovesse comunque dimostrarmi di volerlo davvero, ben venga fallo. Tanto più se è disposto a fare dei scarifici per ottenerlo, pagandolo. Per i tatuaggi, vorrei un disegno creato da lui, con un significato permanente. E allora potrebbe farlo.
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