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mareva..
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Grazie mille della specificazione.
Gira che ti rigira, comunque, è sempre il potere di pochi, ovunque, che la fa da padroni.. -
nickdjandrea.
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Bah, se devo proprio dire la mia si potrebbe evitare ma non ho idee su eventuali alternative.
Per intenderci...chi ci garantisce che la stessa medicina che ha un determinato effetto su un topo non abbia in realtà l' effetto opposto (o addirittura sia mortale) per un' umano, e viceversa? Solo che, causa l' incertezza stessa degli esiti, non credo sia possibile utilizzare cavie umane nell' attesa dei risultati definitivi; motivo per cui mi trovo a metà e metà (da una parte fa male assisterci e sentirne parlare, dall' altra però è una scelta obbligata per la semplice mancanza di alternative)
PS Correggetemi voi nel caso mi sbagliassi!. -
Kessi.
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A quanto ne so io ci sono anche persone che si offrono come cavie, magari per cure contro il cancro, l'AIDS e malattie simili, ma penso che assumano i farmaci già testati. . -
nickdjandrea.
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Non lo sapevo 
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d_angel.
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qualche pagina prima Clo ha scritto di aver fatto il volontario come cavia sana . -
zekina.
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http://www.laboratorioantispecista.org/201...-basta-animali/
EVVIVA!. -
Clo75.
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A quanto ne so io ci sono anche persone che si offrono come cavie, magari per cure contro il cancro, l'AIDS e malattie simili, ma penso che assumano i farmaci già testati.
Il processo per arrivare a mettere in commercio un farmaco, parte dalla sperimentazione animale, dopodichè, se i dati sono convincenti, si passa all'uomo, questa parte si divide in diverse fasi:
Fase I: volontari sani (che in Italia praticamente non esiste), persone sane pagate che si offrono di testare il farmaco per valutarne la tossicità e gli effetti collaterali
Fase II: pochi volontari malati in pochi centri di solito sul suolo nazionale
Fase III: il numero dei volontari malati aumenta e lo studio si svolge su scala europea o mondiale
Fase IV (non obbligatoria): studio simile alla fase III ma con end point differenti
Il disegno sperimentale per questi studi, ovviamente varia da farmaco a farmaco e dev'essere approvato da un comitato etico (ogni centro ne ha uno). I volontari, per entrare nello studio, devono avere delle caratteristiche ben precise e devono firmare un consenso informato, inoltre se qualcosa va storto o se si verificano effetti collaterali inaspettati, il paziente esce immediatamente dallo studio...
Dopo tutta questa trafila (circa 7-8 anni) si chiede l'approvazione all'FDA (l'organo che decide la messa in commercio dei nuovi farmaci per gli USA) e all'EMA (l'organo europeo equivalente)... non esprimo un giudizio su questi 2 organi perchè potrei essere moooooolto di parte, ma vabbeh.... -
nickdjandrea.
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Che sarebbe il vitro?
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Kessi.
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Sono quei fenomeni riprodotti in provetta 
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nickdjandrea.
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Interessante
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Clo75.
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Per sperimentazione in vitro si intende tutto quello che non ha a che fare con gli animali... linee cellulari umane, tessuti ricostruiti "in provetta", analisi di materiale autoptico ecc...
Poi c'è l'ex vivo che invece si riferisce agli studi condotti su materiale derivante da un animale o un umano sottoposto a un determinato trattamento.
Infine si sta studiando la possibilità di utilizzare l'in silico, cioè simulazioni informatiche di processi fisiopatologici, ma siamo ancora lontani anni luce ad avere risultati soddisfacenti in questo campo. -
nickdjandrea.
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Grazie
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Sperimentazione animale per i farmacicosa ne pensate? |